L’ ho sentito prima di vedere gli alberi fioriti, l’ ho sentito da lontano, lo ricordo da quando ho abitato in un viale alberato da tigli, ne ero così affascinata che ho portato in casa un ramo fiorito, l’ho messo in un vaso sul tavolo e mi sono ritrovata il giorno dopo, sotto i fiori caduti e appassiti, la vernice del tavolo corrosa.
Sono ancora fioriti la lonicera caprifoglio, la passiflora, gli oleandri e il gelsomino officinale. Il gelsomino è stato messo nel nostro giardino da Mara, la mia vicina, io non mi sarei mai attentata, perché è una pianta da clima mediterraneo e nel bel mezzo della pianura padana, il clima non è gentile come vicino al mare o in collina, ma ormai, comincio anch’ io a lasciare questi pregiudizi sul tempo. Per ora il gelsomino del nostro giardino profuma come quello del Lago di Garda o della Sicilia, Mara lo ha messo addossato a un tronco di prunus che si era seccato, ora il gelsomino è alto due metri, ha superato il tronco e cerca un appoggio per far correre le sue cime, come la passiflora che ha cominciato a correre sui fili da stendere.
Sono al 148° giorno dell’anno di questo calendario fenologico non sistematico; la prima volta ne feci uno nel 1990, facevo ancora la giardiniera e avevo più contatti con le piante, cercavo di adottare le sigle per le fasi fenologiche prese da un manuale di botanica. Ero più sistematica, ma arrivai solo ai primi cento giorni dell’anno. Trasferirò questa agenda e i suoi dati nella categoria botanica per poter fare confronti in futuro.