La gattina “Nera” fa il nido sul grande platano

 

Gattini  alla 4 settimana
Gattini alla 4 settimana

L’EVENTO PRINCIPALE
Comincio dall’evento principale: Mercoledì 16 luglio 2014 la gattina nera che vive ormai da diverso tempo nel giardino di Freto ha partorito quattro cuccioli vitali nella lavanderia della casa e mi ha concesso di assistere al parto e di accudirla nei primi giorni della sua maternità.

In ordine di nascita prima una femmina tigrata e bianca, poi il secondo tigrato, il terzo nero e il quarto nero ma col pelo lungo, tre maschi. I primi tre sono nati con un intervallo di quaranta minuti l’uno dall’altro, il quarto è nato dopo un’ora e mezza di intervallo…Vedevo che qualcosa si muoveva ancora nella sua pancia, ho telefonato alla veterinaria, “è normale che si riposi un po’ ” mi ha detto. Allora sono andata a pranzo  e quando sono tornata è nato il quarto cucciolo.

LA STORIA DI NERINA
La gattina mamma è una gatta di  piccola  taglia, nera con gli occhi gialli, prima della maternità è stato impossibile addomesticarla  e prenderla in casa dove già vive un’altra trovatella. Appena arrivata nel nostro giardino,  Nera ha mostrato subito grande abilità nell’arte di arrangiarsi e solo a inverno inoltrato ha accettato di dormire nelle cantine, ma non nella cesta a lei dedicata. Entrava e usciva da una finestra e col tempo,  attraverso il fico ,  il tetto e una finestrella rotta,  si è appropriata anche  del piano superiore del basso-comodo della casa, forse a caccia di topi o di temperature più miti, forse a caccia di solitudine perchè la nostra prima trovatella sofferente di vertiggini, lì non riusciva a seguirla.  Nera non è un gatto selvatico, ma un gatto abbandonato e forse ha le sue ragioni per  diffidare degli umani.

Noi le abbiamo sempre garantito un pasto e abbiamo deciso di adottarla nel giardino. Poi è rimasta incinta, avevamo visto i gatti in corteggiamento e desideravamo avere l’esperienza di una cucciolata.

IL PRIMO PARTO
Nera è rimasta incinta subito a fine inverno e ha partorito in un solaio del bassocomodo da sola, in un angolo buio, forse ancora troppo freddo. E’ scesa  nelll’orto dove lavoravo, mi ha miagolato e si è fatta seguire, era sgravata ma ancora tutta bagnata , ma se mi avvicinavo alla sua cucciolata mi soffiava. Mi sono complimentata con lei, l’ho accarezzata e dato cibo. Tutti temevamo di disturbarla o importunarla a raggiungere il nido.
NERA MI PORTA UN CUCCIOLO
Dopo tre giorni nessun miagolio e nel quarto giorno Nera  mi ha miagolato, è salita sul fico e poi in solaio, in pochi minuti è tornata con un cucciolo in bocca che ha depositato ai miei piedi:  un cucciolo perfetto che non respirava, morto. Ho accarezzato lei e il suo cucciolo, ho chiamato gli altri della casa, l’abbiamo consolata perchè in quel momento si lasciava accarezzare. Sono andata al nido nel basso sotto tetto: anche gli altri due cuccioli erano morti. Solo per pochi giorni la gatta si è fatta accarezzare e coccolare poi è tornata presto alla sua vita solitaria o in compagnia dei suoi amici gatti che tornavano a frequentarla. Poi, una volta ristabilita, l’abbiamo vista in costante compagnia con un bel maschio. Se noi lo cacciavamo, lei lo seguiva e sapevamo anche che condivideva con lui il suo cibo..

POI E’ RIMASTA INCINTA DI NUOVO
Noi abbiamo ricominciato a sperare. Si era in piena estate, quando ce ne siamo accorti, sarebbe stato più caldo…

A metà luglio la panciona era grossa e la gattina era diventata di nuovo domestica, ci seguiva sempre,  e noi, soprattutto le donne della casa, abbiamo pensato che lei questa volta volesse partorire con noi. Ci stava vicino, non voleva entrare in casa ma era sempre davanti alla porta e ci miagolava… Di notte le davamo da mangiare in lavanderia e chiudevamo a chiave dalla paura che qualche maschio entrasse e uccidesse i gattini appena nati, come alcuni raccontano possa succedere… Avevamo tolto il cibo dalla cantina e chiuso ogni finestra…

FINALMENTE UN PARTO “ASSISTITO”
La mattina del 16 Giuliana, la mia vicina e amica, non riusciva ad andare a lavorare perchè la gattina non stava bene, miagolava e la seguiva,  alle 8.30 sono scesa anche io . La gattina si è infilata nella tana bassa della tartaruga, ha fatto una capriola ed è nato il primo cucciolo. Non era un posto adatto, la tartaruga è accorsa, si fa per dire,  a vedere cosa succedeva, l’altra gatta anche, lì i maschi del territorio l’avrebbero raggiunta…Velocemente abbiamo sollevato gatta e cucciolo e li abbiamo deposti nella cuccia da  noi preparata. Siamo andate in lavanderia e lì ho rassicurato la gatta che ha potuto recidere il primo cordone e mangiarsi la prima placenta. Ero molto preoccupata di aver contrariato una mamma partoriente, mi sono messa la suo fianco senza fare colazione  e lì sono rimasta dalle 9 alle 12 accarezzandola dopo ogni nascita. I gattini miagolavano pochissimo, mi sembravano più morti che vivi, ma erano solo tranquilli e dopo la nascita del secondo, il primo aveva già trovato il capezzolo della mamma. Nera nell’intervallo tra un parto e l’altro li leccava tutti e si mangiava la placenta. Loro miagolavano solo quando rimanevano sotto il suo peso e lei delicatamente si spostava. Ogni parto era anticipato da una sua insistente leccata alla zona del perineo. Era stanca ma si è alzata a mangiare anche alla ciotola e i gattini tutti si sono attaccati alle mammelle.

UNA MAMMA E I SUOI GATTINI SOTTO SEQUESTRO
Nera ha sopportato le nostre frequenti visite, usciva per pochissimo tempo ,ma la preoccupava molto la porta che poteva essere aperta o chiusa solo da noi. Dovevamo tenerla chiusa per non permettere agli altri gatti di entrare. Ero preoccupata: come dare libertà a lei e proteggere la cucciolata nello stesso tempo ?  Nera stava bene, il pelo lucido, le forze tornate , ma non le piaceva il posto per i cuccioli, se le lasciavo la porta aperta  prendeva un cucciolo per la collottola e lo trasportava. Io la fermavo e chiudevo a chiave, ma non ero contenta di contrastarla. L’ho fatto per una settimana, così mi aveva consigliato la veterinaria, poi ho creato una porticina per lei tra le inferriate della finestra, le ho mostrato la possibilità di uscita e rientro e lei l’ha usata. Poteva essere libera  e nello stesso tempo i cuccioli erano protetti.

NERINA CONQUISTA LA LIBERTA’ E FA IL SUO NIDO SUL PLATANO
Mercoledì 23, la sera, io distratta, la gattina ha preso un gatto alla volta e li ha portati a sei metri di altezza, sul platano davanti alla casa, in una cavità profonda che lei aveva eletto a nido già prima del parto. Ci era capitato di vederla lì qualche giorno prima di partorire. Ora vedevamo lei di guardia sotto l’albero, veniva a mangiare, si faceva accarezzare e poi scompariva a fare la mamma.

UN NIDO A PROVA DI TEMPESTE
Purtroppo il mese di luglio 2014 è stato strano, più fresco del solito, ma con frequenti piogge e almeno tre temporali con bombe d’acqua, come dicono adesso. La tana era riparata? Si sarebbero bagnati? Sarebbero morti? Nera veniva dopo ogni tempesta a cercare il suo cibo ed era asciutta.. I gattini erano ancora vivi? Dalle mammelle gonfie sembrava ci fossero ancora, la nostra fiducia cresceva ma dopo una breve ma intensa tempesta il 30 luglio Nera si presentò bagnata, miagolante con le zampine sofferenti, camminava a stento sulla ghiaia. Miagolando ci ha portato sotto il platano, ma noi non abbiamo capito cosa volesse. Avevamo paura fosse successo il peggio  ai suoi gattini.

TANA LIBERA TUTTI!
La sera mentre uscivo l’ho rivista con un gatto in bocca,scendere con difficoltà dall’albero. L ‘ho seguita indecisa sul da farsi, il gatto era ancora vivo e lei cercava un posto in una catasta di legna, ma se mi avvicinavo andava via. L’ho lasciata stare e per alcuni giorni abbiamo continuato a darle da mangiare e a vederla in posizione di guardia davanti alla catasta. Poi mercoledì 6 agosto mi sono avvicinata alla catasta per cercare delle cesoie lì dimenticate durante l’ultimo lavoro in giardino;  parlavo forte con mio marito quando ho visto spuntare un musino di gatto piccolissimo, l’ho riconosciuto: era la femmina, la prima nata ….poi ecco il secondo, il tigrato e il terzo il nero e dopo un po’ quello lento il quarto, il più grasso di tutti,  nero e col pelo lungo e un muso che è tra quello della scimmia e quello del gatto. Erano vivi, sani e forti tutti e quattro e Nera li aveva portati giù ora che gli occhi erano ben aperti e le zampette forti per camminare. Ora bisognerà darsi da fare per trovar loro una casa e qualcuno che li possa tenere per sempre. C’è ancora un mese di tempo… E Nera? Rimarrà domestica o tornerà a comportarsi da gatto diffidente di ogni umano?

 

 

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4 risposte

  1. Storie di gatti, di maternità, di fiducia e di diffidenza. Non vedo una grande differenza fra gatti, cani, scimmie e uomini: le paure, le emozioni , gli affetti, generano comportamenti molto simili. Naturalmente anche gli alberi e i fiori hanno comportamenti emozioni ecc.
    Forse la vita è un unico grande mistero.

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