E poi fa un tempo da marzo pazzerello: prima il sole e di fronte il nero di un agguato temporalesco, poi la pioggia , poi il sereno e la temperatura che sale… e poi il vento freddo… Dovrei parlare delle fioriture che si moltiplicano: i viburni cominciano a fiorire, la spirea arguta bianca comincia a germogliare, sono nate le foglioline del cotoneaster, le ortensie fanno spuntare i primi germogli, ingrossano le gemme gli ippocastani, si prepara a fiorire il prunus selvatico, il bosso è fiorito e manda un fortissimo e zuccherino profumo soprattutto nelle ore notturne, e poi margherite, viole, veroniche che da noi si chiamano occhi della madonna.L’erba dei prati si rinnova e cresce a cespi, spuntano e crescono quasi a vista d’occhio i fiori di tarassaco e altre erbette commestibili di cui conosco solo il nome in dialetto modenese “el poti” le pote, che si mangiano con gli altri radicchi selvatici e le uova sode. La siepe di ligustro che ho lasciato crescere spontanea nel mio giardino tra i biancospini è tutta ricoperta di scuri frutti, grappoli di minutissima uvetta. Anche questa primavera sarà caratterizzata da un ‘abbontante e straordinaria fioritura dei cespugli e degli alberi? Questo fenomeno mi preoccupa e non so se già l’anno scorso, quando ne ho preso nota, ho espresso le mie preoccupazioni.